Mario Draghi da Jackson Hole ribadisce che serve cautela prima di rimuovere gli stimoli di politica monetaria messi in campo in Europa contro la crisi.
La ripresa economica di Eurolandia sta prendendo slancio, con il Quantitative easing che ha funzionato ”molto bene”. Ma l’inflazione non è ancora vicina al target del 2% e per questo la Bce deve restare in allerta. E mette in guardia dai rischi del protezionismo che può frenare la crescita mondiale, facendo asse con Janet Yellen nel difendere le regole della finanza decise dopo la crisi finanziaria.
Le autorità dovrebbero fare attenzione a non riaccendere ”gli incentivi che hanno portato alla crisi”: ”non è mai un buon momento per regole permissive, in alcuni casi sono totalmente inopportune”, afferma Draghi facendo eco alle parole pronunciate poco prima dalla presidente della Fed.
La Yellen ha difeso a spada tratta la riforma di Wall Street, respingendo seccamente l’approccio del presidente americano Donald Trump e del Congresso americano a maggioranza repubblicana per un allentamento delle regole. ”Le riforme adottate con la crisi hanno reso il sistema finanziario sostanzialmente più sicuro” e lo hanno fatto senza compromettere la crescita e l’erogazione di prestiti, ha precisato Yellen, scegliendo il palco di Jackson Hole per lanciare il suo attacco indiretto al presidente americano.
Il protezionismo – ribadisce Draghi – “rappresenta un serio rischio per la crescita della produttività e del potenziale dell’economia globale”. E questo rischio è “particolarmente acuto alla luce delle sfide strutturali che devono affrontare le economie avanzate”. Il presidente della Bce rileva che ci sono ambiti dove le politiche nazionali possono incidere per la crescita della produttività come la concorrenza, ricerca e sviluppo ma “quando pensiamo all’economia globale una delle chiavi per la produttività è l’apertura. “Apertura ai commerci, ai flussi finanziari e agli investimenti” ha indicato Draghi in quanto “giocano un ruolo fondamentale per la diffusione delle nuove tecnologie”. Il presidente Bce rileva che “il consenso sociale” rispetto all’apertura dei mercati “in anni recenti si è indebolito”. Ma anche su un altro fronte, il presidente della Bce manda un chiaro messaggio ed è l’importanza di un sistema di regole che non sia permissivo.
I mercati valutari reagiscono immediatamente alle parole della Yellen; il biglietto verde oggi si attesta nei confronti dell’euro a 1,1930.
Le borse europee iniziano la settimana con il segno negativo: Eurostoxx -0.53% Dax -0.70% FTSEMIB +0.04%.
Lo spread btp/bund si attesta a 171.3 b.p con un rendimento del decennale al 2.10%