RIUNIONE BCE
La riunione odierna della BCE si è conclusa con la decisione di mantenere invariati il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, il tasso di interesse sui depositi e il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginali rispettivamente a 0,0%, -0,40% e 0,25%, come atteso.
Il Consiglio Direttivo ha ribadito di attendersi che i tassi di policy rimangano ai livelli correnti per un prolungato periodo di tempo e ben oltre l’orizzonte temporale del programma di acquisti di attività finanziarie. La BCE ha inoltre confermato che gli acquisti di titoli proseguiranno al ritmo di 30 mld di euro fino a settembre 2018, o oltre se necessario, e che la politica di reinvestimento dei titoli in scadenza sarà portata avanti ben oltre l’orizzonte temporale di conduzione degli acquisti di titoli ed in ogni caso finché sarà necessario.
È stato rimosso il riferimento alla disponibilità del Consiglio Direttivo a rivedere in aumento dimensioni e/o durata del programma di acquisti.
Nel comunicato si legge che le condizioni di crescita sostenuta e diffusa nell’area supportano la fiducia della BCE nella possibilità che l’inflazione converga verso livelli coerenti con il target. Al tempo stesso, l’inflazione di fondo rimane modesta, rendendo necessario il mantenimento di un elevato grado di espansività della politica monetaria. Tra i rischi per la crescita, che rimangono bilanciati nella valutazione della BCE, è stato inserito anche quello di crescente protezionismo, in aggiunta all’evoluzione dei mercati dei cambi e di altri mercati finanziari.
Contestualmente la BCE ha diffuso le previsioni aggiornate dello staff: la stima di crescita del Pil per il 2018 è stata rivista da 2,3% di dicembre a 2,4% mentre le previsioni per gli anni 2019 e 2020 sono state confermate rispettivamente a 1,9% e 1,7%; le stime di inflazione per gli anni 2018 e 2020 sono state confermate rispettivamente a 1,4% e 1,7% mentre la previsione per il 2019 è stata rivista da 1,5% a 1,4%.
Durante la conferenza stampa Draghi ha spiegato che la decisione di rimuovere la cosiddetta opzione di incremento relativa agli acquisti di titoli è stata presa all’unanimità; la decisione è motivata dal fatto che tale opzione era stata introdotta a dicembre 2016, in un contesto molto diverso da quello attuale, e non ha implicazioni per la futura gestione della politica monetaria; non state discusse altre modifiche al linguaggio attualmente in uso.
Le borse europee risultano positive e viaggiano attorno al punto percentuale di guadagno.
Lato obbligazionario lo spread vs bund tedesco si attesta a 133 bp, con il rendimento del decennale italiano che scende all’1,97%.
Lato valutario l’euro si è inizialmente rafforzato fino a 1,2447, mentre nell’ultima ora si è indebolito e portato a 1,2329 contro dollaro USA.