Nella riunione odierna, la Banca centrale europea ha sorpreso i mercati annunciando una serie di misure espansive di forte impatto: ha tagliato il tasso di riferimento (refinancing rate) dallo 0,05% a zero, quello sui depositi da -0,30 a -0,40% e la marginal lending facility dallo 0,30 allo 0,25 per cento. I nuovi tassi entreranno in vigore il 16 marzo.
Mario Draghi ha poi annunciato l’incremento degli acquisti mensili di titoli di Stato da 60 a 80 miliardi a partire da aprile, la misura più attesa e potenzialmente quella dal maggiore effetto.
Nel programma di Qe inoltre sono stati inseriti per la prima volta i bond denominati in euro emessi dalle aziende non finanziarie, purché abbiano un rating a livello di investimento (investment grade). Infine da giugno la Bce lancerà 4 nuove Tltro (Targeted Long Term Refinancing Operations), finanziamenti a lungo termine alle banche, con durata di 4 anni e un tasso negativo pari al nuovo tasso sui depositi (-0,40%).
L’annuncio va decisamente oltre le attese della vigilia ed è stato subito accolto con un balzo delle Borse e un rapida discesa dell’euro sul dollaro. Sugli scudi in particolare le banche, nonostante il fatto che l’ulteriore taglio del tasso sui depositi in negativo fosse stato criticato alla vigilia da diversi istituti, soprattutto tedeschi.
Nessuno tra gli analisti si era spinto fino a immaginare una gamma di interventi così ampia. In particolare, l’aumento del Qe da 60 a 80 miliardi va oltre le attese medie di 70 miliardi, così come l’inserimento dei corporate bond nell’elenco dei titoli acquistabili dalla Bce e il taglio del tasso di rifinanziamento dallo 0,05% a zero.
Molto positiva la reazione delle borse europee: il Ftsemib guadagna circa il 3,80%, l’Eurostoxx circa il 2,90%.
Lato obbligazionario lo spread vs bund tedesco scende a 108 e cala anche il rendimento del decennale italiano all’1,25%.
Lato valutario l’euro si deprezza contro dollaro portandosi a 1,0857.